
Quarta Conferenza Nazionale sulla Disabilità
Nei giorni del 12 e 13 luglio si è svolta a Bologna la quarta Conferenza Nazionale sulla Disabilità, appuntamento biennale in cui il governo italiano si confronta con la società per raccogliere elementi sulla base dei quali costruire un piano d‘azione per i successivi 2 anni: quest’anno la scelta di Bologna (al centro di una rete nazionale di comunicazione) ha consentito la partecipazione a più di 800 delegati di istituzioni, associazioni ed enti che operano nel campo della disabilità, oltre ovviamente a persone con disabilità e famiglie, che però sono una minoranza.
AIAS Bologna onlus ha dato il proprio contributo anche nella fase di organizzazione dell’evento, collaborando con il Comune di Bologna sia per gli eventi collaterali (visita a Corte Roncati), sia per la valutazione di accessibilità del Palacongressi. Durante la conferenza AIAS ha allestito uno stand e ha presentato fra gli altri anche il progetto ATLEC, distribuendo materiale e informazioni. Lo stand è stato visitato da numerosi convegnisti.
Venendo ai contenuti del lavoro della Conferenza, i 6 gruppi di lavoro si sono basati su un documento elaborato dall’Osservatorio Nazionale sulle Disabilità: un documento di grande spessore, totalmente basato sulla Convenzione ONU, la quale è stata lo sfondo integratore della Conferenza. Alcuni gruppi sono stati più efficaci, con dibattito e interventi della platea, altri invece hanno dato meno spazio al dibattito dei presenti. Come Ausilioteca abbiamo avuto operatori esperti in tutti i gruppi di lavoro e siamo riusciti a portare un contributo attivo in 4 gruppi su 6.
Si è respirato comunque un clima di impegno e collaborazione non formali, ma sostanziali. Del governo ha fatto la parte del leone la vice-ministro del Welfare Cecilia Guerra, che ha presenziato alle due giornate. Si è parlato molto della necessità di superare il riconoscimento della disabilità basato sulla percentuale di invalidità lavorativa (così come è ancora oggi in Italia) per andare verso una descrizione globale del “funzionamento” della persona nel suo ambiente di vita, secondo la classificazione ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; si è parlato del tema del lavoro e della scuola, della necessità di arrivare ad una vera visione integrata socio-sanitaria nella messa in campo di servizi e provvidenze economiche (servono Livelli di Assistenza Socio-Sanitari, il rinnovo dei LEA, …).
Da molti gruppi di lavoro è emersa la necessità rinnovo del Nomenclatore Tariffario degli ausili; è stato riportato nelle conclusioni la necessità esplicita e irrimandabile di rinnovare il NT e di riconoscere i Centri Ausili.
Le indicazioni della Convenzione ONU sono state riconosciute come centrali per l’azione futura del governo rispetto ai temi dell’integrazione scolastica, dell’accessibilità, la mobilità, il lavoro; il ruolo dei centri ausili è inoltre emerso come importante per la formazione degli operatori, per il supporto alla scelta degli ausili e per la formazione delle persone con disabilità. Si è parlato molto anche della carenza di risorse, con sufficiente realismo.