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Jul
24


Il Progetto Week End di autonomia negli appartamenti domotici dell’Azienda USL di Bologna

Il Progetto Week End di autonomia negli appartamenti domotici dell’Azienda USL di Bologna

Gli appartamenti domotici del Polo Tecnologico Regionale per le Disabilità ‘Corte Roncati’ aprono le loro porte e diventano vere e proprie case da abitare per ragazzi con disabilità.

Gli appartamenti, inizialmente concepiti e realizzati come laboratorio sperimentale di soluzioni abitative ad alta accessibilità, ora diventano anche luoghi in cui le persone disabili sperimentano direttamente momenti di vita quotidiana in maniera più autonoma e, al tempo stesso, forniscono preziosi contributi al miglioramento dei servizi presenti e alla progettazione di nuove soluzioni domotiche.

Con un unico telecomando attivabile con la voce si può gestire tutta la casa, ad esempio per accendere la tv o aprire le finestre e utilizzare gli altri dispositivi elettronici. I ragazzi, vivono in coppia per ogni appartamento, supportati dalla presenza di educatori dell’Azienda USL.

Gli appartamenti, uno di 80 metri quadrati e l’altro di 50, sono stati realizzati nel 2007 e fino ad oggi svolgevano una funzione più che altro dimostrativa: chi era interessato a queste tecnologie di adattamento degli interni, poteva visitarli e osservare da vicino cosa si studia e realizza all’interno di Corte Roncati. L’area “offre soluzioni ad una serie di esigenze delle persone con disabilità di qualunque età” ha spiegato, durante l’inaugurazione degli appartamenti, il responsabile Claudio Bitelli: “grazie al lavoro di una equipe multidisciplinare, composta da educatori, psicologi, operatori sociali, fisioterapisti, ingegneri, architetti e tecnici”. All’interno c’è inoltre una mostra permanente di oltre 300 metri quadrati, che raccoglie centinaia di strumenti e ausili a disposizione delle persone con disabilità. L’idea guida di tutte le attività, continua Bitelli, “è considerare la disabilità una condizione di vita, più che una patologia o una sindrome…”. Da ciò “deriva l’esigenza di affiancare alla diagnosi clinica la valutazione funzionale delle abilità nei contesti reali della vita quotidiana”. In poche parole un percorso riabilitativo che non riguarda solo la singola persona, ma anche il contesto in cui è inserita.

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